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Ravenna ■■■ (Ravènna) » Libero ErcolaniLibero Ercolani è nato a Bastia di Ravenna nel 1914 e lì deceduto il 4 agosto 1997. Si era diplomato maestro elementare nel 1936 presso l'Istituto Magistrale «G. Carducci» di Forlimpopoli. Militare sul fronte libico, nell'agosto del 1940, ad appena due mesi dall'inizio del conflitto, fu fatto prigioniero dagli inglesi e condotto nel campo di concentramento di Yol, in India. Qui rimase per ben sei anni, fino al rientro in patria avvenuto nel dicembre 1946. Durante la lunga prigionia foltissima fu la nostalgia per il suo piccolo paese e per la sua gente. Unico conforto fu quello di dedicarsi allo studio del dialetto che per lui, vissuto sempre in campagna, era in un certo senso la lingua madre. Nel tempo è divenuta una passione profonda e sentita, alla quale ha dedicato l'esistenza.
Nel 1948, iniziò la carriera di insegnante elementare nella sua Bastia - dalla quale non si è più mosso - che durerà fino al pensionamento, avvenuto nel 1979.
Dialettologo di riconosciuta fama, ha pubblicato esclusivamente opere nelle quali sono privilegiati i temi sul folclore e sul dialetto romagnolo, quali:
- Gli animali nella superstizione e nel folclore della Romagna, Forlì, Societa tipografica forlivese, 1964
- Indovinelli romagnoli, Ravenna, Edizioni del Girasole, 1966
- Indvinel sbuchei, Ravenna : Edizioni del girasole, stampa 1966
- Mamme e bambini nella tradizione popolare romagnola, Ravenna, Edizioni del Girasole, 1975
- Garavèl, Ravenna, Edizioni del Girasole, 1980
- Spighazz, Ravenna : Edizioni del girasole, 1980
Ma l'opera più ponderosa e importante, che l'ha reso noto in tutta la Romagna, è stata il Vocabolario romagnolo-italiano, che nel volgere di venti anni ha avuto tre ristampe, tutte arricchite con l'aggiunta di nuovi termini.
Ha concluso l'attività di dialettologo e ricercatore con la stesura del volume 4500 modi di dire e 280 indovinelli in dialetto romagnolo (Forlì, Marzocchi, 2000) alla cui preparazione ha dedicato gli anni della maturità.
[Le informazioni biografiche riportate qui sopra sono state fornite dall’Istituto Friedrich Schürr] |