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Cesena ■■■□□□Cesena: l'emozione del viaggio, video promozionale realizzato dal Comune di Cesena con la regia di Matteo Santi
Sauro SpadaSauro Spada è nato a Cesena nel 1928 ed è scomparso nel 2007. Il suo dialetto è quello del Borgo di Porta Santi che lo stesso Spada nel corso di una serata da lui condotta descrisse in questo modo: «È da premettere che la mia lingua nativa è quello di Porta Santi, ossia una lingua che risente moltissimo degli influssi della zona verso il mare, verso Ruffio, Macerone, Bulgarnò, Sant’Angelo, Sala; dalla parte da dove provengono i miei: padre, nonni e avi; e un po’, ma non molto, della zona di Calisese, Montiano, Sorrivoli, Monteleone, quando si fermavano da noi quelli che provenivano da quei posti» (la trascrizione completa della presentazione di Spada si può trovare nell’articolo «Sauro Spada si presenta», pubblicato ne la Ludla di Novembre 2007, pagg. 4-5).
Spada è uno dei più importanti autori cesenati e romagnoli in generale, se non altro perché – in mezzo a tanti autori che si hanno prodotto prevalentemente poesia – egli si è cimentato col genere del racconto e anche della narrazione storica e (auto)biografica, proseguendo secondo la sua sensibilità sulla strada aperta dallo zio, Pietro “Rino” Spada, che pubblicò i suoi racconti con lo pseudonimo di Anonimo Romagnolo.
Queste le principali opere pubblicate:
- La travarsèda, Ravenna : Longo, 1996
- E castèll di Buratain, Ravenna : Longo, 1999
- Ii’ incantè, Cesena : Stilgraf, 2002
Un profilo e un ricordo di questo autore – che molti hanno ammirato per le sue doti umane oltre che letterarie – si può leggere ne la Ludla di Novembre 2007 (pag. 4), a firma di Maurizio Balestra. Anche il sito «La scuola creativa», curato da Gianfranco Zavalloni, ospita un ricordo di Sauro Spada, scritto da Zavalloni con Fabio Molari e altri.
Alla memoria di Sauro Spada è anche dedicato il Premio letterario che a partire dal 2010 viene organizzato annualmente dall’associazione culturale «La Casa dei Pavoni» in collaborazione con la famiglia Spada. la LudlaSpada è stato pubblicato più volte dalla rivista la Ludla, spesso con testi scritti appositamente per la rivista:
- «e Republicain», Maggio 2000 (pag. 9)
- «L’è stato il vento, ch’l’à riburtè la cana», Novembre 2000 (pag. 6)
- «Di l’armirte», Novembre 2003 (pag. 10)
- «La sèrga», Dicembre 2004 (pag. 6) – da Ii’ incantè, con una recensione del libro a firma di Gianfranco Camerani
- «Di l’armirta»[*], Giugno 2009 (pag. 7)
- «Daremo fora!», Ottobre 2009 (pagg. 2-3)
- «A calàmm, a calàmm…», Luglio-Agosto 2010 (pagg. 6-7)
[*] Ripubblicazione del testo già pubblicato nel Novembre 2003. Nel dialetto cesenate la a finale non accentata ha spesso (o forse dovremmo dire che aveva, perché questa tendenza è regredita negli ultimi decenni) una coloritura della e, il che produce esitazioni e frequenti oscillazioni nell’ortografia degli autori cesenati. |