Faenza ■■■□□ (Fẽza) » Arianna Ancarani □Arianna Ancarani (faentina, 1977), appassionata di linguistica e culture della comunicazione, definisce il romagnolo la sua “lingua nonna”; l'ha infatti imparato, come tanti, ascoltandolo molto e parlandolo poco. Pur ritenendo un controsenso portare sulla pagina una lingua orale, ogni tanto scrive qualche poesia in romagnolo, usando un dialetto faentino con contaminazioni di lughese della bassa, zona di origine del babbo.
Ha pubblicato in proprio cinque libretti di “poesia visiva” (in italiano, con qualche “inserto” in romagnolo, spagnolo, inglese), concepita come poesia che si disegna più che scriversi, e si legge con gli occhi più che a voce: Rislegata (2002), Rosso Voler Non Posso (2003), La Mente Nonsicura (2006), Molestine (2007), M’edito Magari (2010).
Nel 2008 è stata pubblicata in Spagna la sua tesi di laurea sul linguaggio fischiato de La Gomera, una piccola isola delle canarie (El Silbo Gomero, medio de comunicación y bien cultural, edizione bilingue italiano-spagnolo, Academia Canaria de la Lengua).
Le riflessioni sulla comunicazione visiva, in particolare sulla parola scritta, e sulle culture orali, sono alla base dei suoi interessi di studio così come del suo lavoro creativo. «Te ad chi sit e’ fiol?»Arianna Ancarani ha partecipato ad alcune edizioni edizioni della festa «Te ad chi sit e’ fiol?»,
• Nel 2010 ha partecipato alla manifestazione «Te ad chi sit e’ fiol?» con due testi di Olindo Guerrini e due originali (dei quali uno, E si e’ Sgnor e fòss una sgnora, ispirato alla poesia Si Dios fuera mujerdell'uruguayano Mario Benedetti), e al concorso «Libri mai mai visti» dell’Associazione VACA con l’operaTra un buco e un tappo (un libro è qualcosa a metà).
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• Nel 2011 ha recitato la sua raccolta di versi E rumagnol c'a dèg mè.
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