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Riccione ■■□ (Arciåun)La fonologia del dialetto riccionese emerge dall’analisi comparativa fra il dialetto di Riccione e quello di Rimini fatta da Daniele Vitali e Davide Pioggia nel saggio «Il dialetto di Rimini», pubblicato come capitolo introduttivo del testo teatrale Dọ int una völta, della commediografa riminese Giovanna Grossi Pulzoni. Una versione aggiornata del saggio si può trovare qui.
Pietro Ravagli ■■■Pietro Ravagli è nato nel 1933 a Riccione, in prossimità dell'Aeroporto (zona ex Polveriera) e qui è cresciuto. La sua è dunque una parlata di confine, che risente più di altre dell'influenza del riminese.
L'analisi di questa parlata è stata condotta principalmente per la realizzazione della Tesina di Maturità di Giacomo Ravagli. Lo studente ha individuato l'informatore e ha collaborato alla raccolta dell'intervista e alla sua analisi.
L'intervista è stata registrata con due apparecchi:
- Panasonic ® RR-U5950 per i file compressi in formato MP3 da caricare in Internet;
- Yamaha ® Poketrak PR7 per i file non compressi in formato WAV (metodo PCM, 24 bit, 48 kHz) da utilizzare per l'analisi acustica (col programma Praat)
Trattandosi di uno studio a livello liceale, si sono adottate alcune semplificazioni nella scelta dei grafemi e nella descrizione fonetica.
Questo dialetto ha 13 fonemi vocalici ("vocali" in senso lato) accentati, di cui 11 monottonghi e 2 dittonghi antenasali, trascritti con la seguente grafia:
LUNGHE |
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BREVI |
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DITTONGHI |
<i>
simile alla <i> dell'it. in sillaba aperta
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<u>
simile alla <u> dell'it. in sillaba aperta
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<ê>
lunga chiusa anteriore
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<ô>
lunga chiusa posteriore
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<é>
breve chiusa anteriore
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<ó>
breve chiusa posteriore,
solitamente più avanzata di <ô>, ma comunque arrotondata
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<èi>
ditt. di chiusura anteriore
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<òu>
ditt. di chiusura posteriore,
molto variabile, tende a monottongarsi in vari modi
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<ë>
lunga aperta anteriore
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<ö>
lunga aperta anteriore
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<è>
breve aperta anteriore
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<ò>
breve aperta posteriore,
articolazione variabile, spesso delabializzata e centralizzata, si potrebbe trascrivere anche <å>
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<a>
simile alla <a> dell'it. in sillaba aperta
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Opposizioni quantitativeOpposizione qualitativa fra <ö> e <ò>Si veda la Nota metodologica Opposizioni qualitativePer le vocali posteriori si veda la Nota metodologica Analisi diacronica (derivazione dal latino)Quasi tutte le vocali latine hanno avuto diversi esiti, fortemente differenziati a seconda della struttura della sillaba e del contesto fonetico (consonanti contigue, altre vocali). In genere in ogni contesto si hanno due esiti possibili, ma in alcuni casi particolari si può avere anche un terzo esito.
IN SILLABA APERTA O EQUIVALENTE |
Ī → ì / èi ¹ |
Ŭ → ù / òu ¹ |
Ē, Ĭ → ê / ì / èi ¹ |
Ō, Ū → ô / ù / òu ¹ |
Ĕ → ë / ê ² / ì |
Ŏ → ö / ù |
Ā, Ă → ë / ê ² / ì |
- Davanti a N in sillaba aperta
- Per chiusura postdorsale di ë
IN SILLABA CHIUSA DA CONSONANTE GEMINATA O NESSO EQUIVALENTE (ad es. ST) |
Ī → é |
Ŭ → ó |
Ē, Ĭ → è / é |
Ō, Ū → ò / ó |
Ĕ → ë / è |
Ŏ → ö / ò |
Ā, Ă → à |
Come si vede, le vocali latine Ā e Ă hanno dato in tutti i contesti lo stesso esito, per cui in seguito si scriverà indifferentemente A per indicarle entrambe.
Molte delle derivazioni del riccionese hanno una corrispondenza nei dialetti contigui. Accanto a ogni sezione, fra parentesi, è indicato il paragrafo (§) della seconda parte del saggio Fonologia del santarcangiolese, di Davide Pioggia, in cui si trovano i casi analoghi. Quando non è riportata alcuna corrispondenza significa che nel santarcangiolese non si trova un caso analogo. |