òin (ògn)

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Il dittongo che l'autrice scrive <òi> si può trovare anche davanti a una nasale finale, per cui si ha il nesso <òin>. Questo nesso tuttavia tende a trasformarsi nel modo seguente: il dittongo si riduce a un monottongo, perdendo il secondo elemento, e la nasale si palatalizza. Si ha così un nesso che l'autrice di solito non esprime graficamente nelle sue opere, ma che eventualmente scriverebbe <ògn>.

Le espressioni lette, nelle diverse varianti (anche con alcune varianti intermedie) corrispondono alle seguenti: «il cugino, mio cugino, i miei cugini, cugino (2 volte), il mulino (2 v.), mulino, il mulino (2 v.), vado a prendere il vino, il vino, vino».

(Nota tecnica: nonostante alcune oscillazioni, sembra di poter dire che questo in origine sia stato l'esito davanti alla velare in posizione finale). 

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