èe

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  1. «il letto [1a], è nel letto [1a], va nel tuo letto [1a], mio fratello, una cosa (lett. "covelle") [1b], dammi quella cosa [1b], mi brucia la pelle, s'è rotta la sella»;
  2. «il palo (3 volte) [5a], palo [5a], mi fa male [5b], è di là nella sala, la barca»;
  3. «il pane, ho fame (due varianti, con "n" e con "m"), il banco [5c]»;
  4. «il richiamo [5d], richiamo (2 volte) [5d], è bianco»;
  5. «il cane, fallo pagare».

In alcune parlate contigue nelle serie successive alla prima (cioè ai punti da 2. a 5.) si trova un dittongo che molti autori scrivono àe e che si oppone al monottongo èe, tant'è che «sala» e «sella» costituiscono una coppia minima. Ma nella maggior parte dei dialetti che si incontrano lungo la Via Emilia, fra Cesena e Rimini, l'opposizione fra questi due fonemi s'è neutralizzata, e si trova solo èe.

Si trovano poi situazioni intermedie, nelle quali la neutralizzazione è avvvenuta solo in alcuni contesti fonetici. In particolare ci sono diverse parlate nelle quali il dittongo àe non si trova dopo le consonanti palatali (serie 4.), e anche alcune parlate (più rare) che non presentano il dittongo né dopo una palatale (serie 4.), né dopo una velare (serie 5.). Alcune di queste situazioni intermedie si trovano ad es. nel territorio di Bellaria-Igea Marina (vedi).

Nella parlata di Sacchini si colgono tracce della presenza di un dittongo nelle serie 2. e 3., ed è possibile che la situazione attuale sia l'esito di una recente neutralizzazione, iniziata probabilmente a partire dal contesto post-palatale e post-dorsale, per poi estendersi a tutti i contesti. Si tratta comunque di oscillazioni, che non consentono più di definire un'opposizione fra i due fonemi.

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